Sono storie di questi anni, STORIE di resistenza.

Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune,
alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.

Resistenza ai canti di sirena del malaffare:
dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti;
dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.

Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago,
svuotato di qualsiasi ulteriore significato.

Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico
e porta solo ad un tragico epilogo.

MIHAICOMEMIVUOI


"Nello stato-mercato, [...] Invece di condurre campagne elettorali che poggiano sulla proposta di un progetto, sul racconto della propria visione del futuro, i politici si riducono a dire quello che la gente vuole sentire. La politica non è più il terreno per lo scontro di idee, ma un ring dove si misura il successo delle strategie di marketing dei sondaggisti." Loretta Napoleoni

Basta vedere l'intervento riparatorio di Veltroni al TG5, in rapporto alle esternazioni di Di Pietro sul futuro della televisione italiana, per capire quanto sia tragicamente vero quanto dice la Napoleoni, tuttavia bisogna chiedersi dove abbia origine quella pubblica opinione che i politici inseguono e scimmiottano. Il più delle volte l'opinione del singolo è il frutto di una strategia di persuasione occulta attuata dal politico stesso e dal suo gruppo di potere.
Il politico si umilia fintamente dinanzi al popolo in occasione del voto; inginocchiandosi, infatti, non fa altro che strizzare l'occhio a se stesso e al proprio potere manipolatorio.
Da noi, come minimo, servirebbe una seria legge sul conflitto di interessi che possa almeno arginare questo fenomeno. Ancora una vola entreremo nelle urne, perchè lo faremo e in tanti, senza che siano state realizzate le condizioni per permettere un libero voto in libero stato.

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