Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune, alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.
Resistenza ai canti di sirena del malaffare: dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti; dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.
Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago, svuotato di qualsiasi ulteriore significato.
Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico e porta solo ad un tragico epilogo.
LA RENA
Come turbine vento lavora d’uncino l’orlo (urlo) del mare, verde spuma che saprà un tardo sole ornar di diamanti che poi, col buio poggeranno, promesse mantenute, al fondo.
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