Sono storie di questi anni, STORIE di resistenza.

Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune,
alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.

Resistenza ai canti di sirena del malaffare:
dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti;
dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.

Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago,
svuotato di qualsiasi ulteriore significato.

Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico
e porta solo ad un tragico epilogo.

Sarebbe sbagliato confondere


dell'ispirazione, la fonte figurale
con quanto ne consegue:
tenue bagliore di verità,
sempre acerbo frutto
(non solo suo ma
dell'incessante lavorio) .
Colui/lei che ha fornito lo spunto, infatti,
inevitabilmente, deluderà; mentre,
quel qualcosa resta e sedimenta.
-
E se, invece, si trattasse di un'impressione
di un momento (per debolezza,
superficialità)?
se così fosse, la confusione non sarebbe errore,
si offrirebbe, anzi, come chiave (la sola)
di accesso all'altro.

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