Sono storie di questi anni, STORIE di resistenza.

Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune,
alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.

Resistenza ai canti di sirena del malaffare:
dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti;
dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.

Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago,
svuotato di qualsiasi ulteriore significato.

Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico
e porta solo ad un tragico epilogo.

Al mattino,

quando ancora prima di essere desti, un pulsare rapido afferra la gola (e non ti spieghi perchè), s'alza sovrano il desiderio d'essere, allora, solo una corda che vibra o che suoni l'alzata.
Intanto, mentre lo specchio restituisce i suoi occhi, come una busta che voli, s'annida tra i rovi, e rivive in un nuovo finale.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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