Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune, alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.
Resistenza ai canti di sirena del malaffare: dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti; dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.
Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago, svuotato di qualsiasi ulteriore significato.
Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico e porta solo ad un tragico epilogo.
Vago,
divago e forsefuggo per evitare di essere causa o schivare l'effetto. E ancora...in cerca di un vecchio trucco che sciolga il bandolo. Durerà questo fuoco che non avvampa ma scalda (e nel gelo salva).
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