Sono storie di questi anni, STORIE di resistenza.

Resistenza alle razzie dei Pochi d’ogni spazio di esistenza e riflessione comune,
alle continue privazioni ed allo sfacelo degli insuccessi umani.

Resistenza ai canti di sirena del malaffare:
dalle rassicuranti nenie ipnotiche ai ritornelli accattivanti;
dai travolgenti ritmi di pistole e manganelli al suono atono dei tanti isolamenti.

Resistenza, ancora, alle pastoie di un presente sempre fine a se stesso e mai pago,
svuotato di qualsiasi ulteriore significato.

Ed infine, resistenza all’odio che non è pratico né poetico
e porta solo ad un tragico epilogo.


I momenti scivolano, cadono, uno alla volta, nella sfera del ricordo come schiuma di un'onda che avanza. Il passato è il mare che tutto ingloba e i ricordi alleggerisce e mollemente lascia cadere al fondo. In acqua la materia che forma il peso d'ogni cosa (del ricordo) è in balia di leggi differenti, delle correnti. I gesti, cui è offerta solo la sfuggente emozione di essere cosa presente, edificano gli abissi ambigui della memoria dove tutto più non è e dove solo le parole possono scendere e restituire immagini; le parole, però, esse stesse, non sono che ricordo, non sono


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